mercoledì 23 dicembre 2015

Perdersi

Nel salotto di mia nonna c'è un cassetto dello scrittoio vicino alla libreria pieno di vecchie foto. Foto di gite, viaggi e feste. Una foto di mio nonno, con i baffoni bianchi che sorride all'obiettivo, vestito in calzoncini cachi e polo blu, e sullo sfondo Positano. Una foto di mia nonna e mio nonno seduti a un tavolo da pic nic assieme a una coppia inglese, composti ma rilassati e sereni. 

I miei nonni hanno fatto una vita bella. 
Hanno vissuto la guerra, è vero, ma poi  laureati,  si sono sposati hanno comprato un terreno e costruito la casa in cui vivo ancora adesso. Hanno comprato prima una roulotte e dopo in camper, girato l'Italia e l'Europa nei giorni di ferie estive. 

Mio nonno non c'è piu da 14 anni. Mia nonna si è persa circa 7 anni fa. All'inizio sembrava solo pensierosa, poi ripeteva sempre le stesse cose, infine ha iniziato a dimenticare sul fuoco le pietanze. Da lì il tempo sembra volato. Sono almeno 5 anni che non riconosce nessuno, e starle intorno la fa agitare, quindi mi capita di passare da casa sua solo brevemente e osservarla in silenzio, mentre lei osserva fuori dalla finestra il giardino. Adorava il suo giardino, noi facciamo il meglio che possiamo per tenerlo bene.

Nel cassetto dello scrittoio c'è una foto di mio padre bambino. La pelle scura e il sorriso bianco e aperto di un bambino in vacanza. Sul retro della foto oltre alla didascalia che mia nonna scriveva diligentemente dietro le foto c'è una nota più recente. "Ferrero Gran Soleil". Risale a pochi anni fa, quando mia nonna, che si sentiva sfuggire a se stessa cercava di aggrapparsi alla vita e alla realtà più che poteva annotando tutto quello che non voleva dimenticare. 
Tra 3 anni mia nonna avrà 100 anni, è in salute, ma non si ricorda chi siano i suoi figli e i suoi nipoti. Non si ricorda che un giorno non poté rientrare a casa perché c'era un cecchino appostato sul tetto della stazione durante la guerra, non ricorda si essersi laureata in fisica, non si ricorda di esser stata sposata. 
Ha avuto una vita meravigliosa che ha perso. Ha perso la percezione del bene che le vogliono i suoi cari, ma questo amore c'è ancora, insieme forse al dubbio che si sarebbe potuto far di più,  insieme al timore che anche mio padre un giorno si perda. 

Io non sono pronta. 
Non voglio perdermi.

domenica 20 dicembre 2015

#MusicMonday 7 Per un Natale meno kitsch

Ecco una serie di canzoni Natale per bimbi grandi, senza scampanellii inutili e forzatamente festosi, perchè va bene è Natale e questo è l'ultimo #MusicMonday prima del 25.

Se vi sentite privi di idee in merito la playlist natalizia per allietare il pranzo con i parenti, che è più difficile da digerire del pranzo da 25 portate che mangerete insieme a loro, e sopravvivere alla socialità forzata, music is the way,  e queste canzoni sono qui per questo. 

Io dico di buttarsi sui classici, quelle musiche da film, così lontane da Tu scendi dalle stelle, cantato, quasi strillando dal figlio del vostro cugino di secondo grado da parte di madre, che ha imparato a memoria per il saggio della scuola. 

Vi parlo di Ella Fitzgerald, Frank Sinatra e perchè no anche il ben noto Bublè. Non che i primi due non lo siano ma alla fine li ascoltate mai? O finite sempre a far una playlist con l'ultimo singolo natalizio di Ariana Grande, Last Christmas dei Wham! e All I want for Christmas is you di Mariah Carrie. Non ditemi che ci mettete dentro anche qualche brano neo melodico, perchè se è così mi state diludendo parecchio. 

Io vi metto qui le mie canzoni preferite di Natale e poi vedete voi. 

Ella Fitzgerald:
Santa Clause is coming to town
Winter Wonderland
Sleigh Ride

Frank Sinatra:
Let It Snow!
Mistletoe and holly
The fist Noel

Dean Martin/Joseph Gordon Levitt e Lady Gaga
Baby it's cold outside

Erta Kitt
Santa baby

Jessy J
Man with the bag

Micheal Bublè
It's beginning to look a lot like Christmas
Holly Jolly Christmas

Pentatonix, sono bravissimi ma vanno presi a piccole dosi
Dance of the sugar plum fairy
Carol of  the bells
Little drummer boy

E infine il mio assoluto preferito brano natalizio è questo, il video è uno spettacolo:
Bob Dylan Must be Santa

E ora vi lascio ai vostri pranzi e cene e feste fatte di delusioni, sorrisi forzati e domande inopportune che rafforzano tanto il carattere. 
Potete comunque sempre rispondere così:

lunedì 14 dicembre 2015

#MusicMonday 6, We Are Your Friends

Oggi #MusicMonday parla di nuovo di colonne sonore. 
Ho guardato solo la scorsa settimana We are your friends, uscito in Italia a Settembre, non ha riscosso molto successo. 
Il film non è nulla di particolare, ma la musica secondo me è la vera protagonista. Molto più di Zac Efron, molto più di Emily Rotocosa.
Unica sorpresa del film è la presenza di Wes Bentley, che se non sapete chi sia è il primo stratega di Hunger Games e anche il ragazzotto di American Beauty. Non avete visto American Beauty? Male! Rimediate!
Quindi il mio consiglio per questo #MusicMonday è di andarvi a sentire la playlist di We are Your Friends su Spotify se volete ballare e non pensare assolutamente a nulla se non al ritmo che pulsa dentro. 

Le più belle?
Something about you di Heyden James, che è il remix di un brano che considero già un pezzo da ballare, magari un pezzo snob dance, come direbbe mia sorella, cioè musica tamarra addomesticata. 
You know you like it di AlunaGeorge, Define di Dom Polla e Go Freak e Younger di Seinabo Sey.

Insomma questa è la musica che ho sentito e ballato tutta la settimana e la condivido con voi.

giovedì 10 dicembre 2015

Il Natale non mi va giù.

I'm such in a bad mood these days.
Non saprei meglio descrivere lo stato di scazzo di questi giorni. Il periodo delle feste natalizie mi lascia sempre uno strascico di tristezza, che parte da molto molto prima che le feste inizino. 
La motivazione? Credo che l'unica spiegazione sia che amo talmente tanto il Natale che lo odio. 

L'atmosfera romantica, le luci e i regali, le feste passate con i parenti. 
Ecco mi viene la nausea. 

Dovrei essere grata di essere single?
Dovrei farmi infinocchiare dalle lucine, le decorazioni, che son da appendere l'8 e poi si devono togliere trenta giorni dopo? Finisce che l'albero lo disfo io verso marzo dell'anno dopo.
I regali? Dobbiamo parlarne?
Le feste con i parenti sono uno dei momenti più imbarazzanti. 
Si comincia con il saluto di almeno 15 persone con due baci di rito sulla guancia, cosa che odio in generale, gli abbracci e poi le chiacchere. Dio se odio le chiacchere. Vecchi i giovani le tre domande che mi fanno sono sempre le stesse. Sei dimagrita? Hai trovato il fidanzato? Il lavoro lo hai trovato?

La risposta è sempre un più imbarazzante no per tutte e tre le domande stronze. Come se la mia vita in un anno non sia andata avanti di un millimetro. Che cosa ho combinato in quest'anno? E in quello precedente? Mi sento soffocare alle feste con tanta gente, che mi conosce poco, e che quindi cerca di trovare i punti salienti della mia vita per potermi inquadrare. 

I regali sono un'altra questione scomoda. La gente si aspetta che io faccia loro il regalo, ma io non ho intenzione di spendere nulla per queste persone.
Il pensiero non basta, e comunque non basta mai il regalo, perchè non siamo mai davvero soddisfatti di quello che ci regalano, e quando facciamo un regalo non siamo mai davvero concentrati sulla persona che riceverà il regalo. Dentro di noi pensiamo sempre anche a noi stessi. Cosa dirà questo regalo su di me alla persona che lo riceve?
I regali veri sono fatti con il cuore e l'intelligenza di incontrare i bisogni del prossimo, senza pensare a noi stessi. ma la gente non lo sa e continua a regalare cose che vorrebbe per se e non per il destinatario.
Aiutatevi con le gift guide di una qualsiasi blogger, o rivista, ma tenete in mente che non state scegliendo un regalo per voi.

A questa cosa di ricevere regali che non voglio o non mi piacciono capita troppo spesso.

In questo periodo ho perso molte delle mie amicizie, in questo periodo sono stata delusa più e più volte. Vorrei svegliarmi il 7 gennaio e riprendere a vivere, invece di marcire tra ghirlande decorative. 

Queste feste le trovo inutili, di un buonismo sforzato che mi fa diventare più cinica di altri periodi dell'anno, mi sembra tutto falso, tutti i sorrisi, tutta la dolcezza, tutto. L'unica cosa che non è dolce e falsa è il pandoro. Capite perchè non perdo mai un chilo.







domenica 6 dicembre 2015

Odio uscire la sera

Odio uscire la sera. 

Quando sono fuori e percorro il tragitto per andare alla macchina è uno dei momento in cui mi sento più vulnerabile, ho le chiavi di casa incastonate tra le nocche della mano destra e il telefono nella sinistra, guardo avanti, cercando di non attirare l'attenzione di nessuno, non fisso nessuno, non guardo nessuno negli occhi, per paura che qualcuno fraintenda il mio sguardo come un invito. Mi faccio i fatti miei, sperando di passare inosservata, nel male e nel bene. Quando esco non metto cappotti o accessori appariscenti e preferisco le scarpe basse. Questa è la situazione quando decido di uscire di casa la sera, perchè per quanto io esca in compagnia gli ultimi 50 metri sono sempre solitari, o comunque in piccolo numero, e ho sempre paura che qualcosa possa accadere.

La gente, anzi no, i ragazzi che con litri di alcol in corpo, si muovono in branchi e si credono i padroni del mondo. Questi pensano che sia normale, con il favore della notte, ubriacarsi, starnazzare e apostrofare chiunque, insultando il malcapitato, o la malcapitata, coperti dalla sicurezza che essendo un gruppo numeroso nessuno oserebbe rispondere.

Sta sera è toccato a me, a quasi trent'anni, dopo 13 anni di scuola dell'obbligo alle spalle e numerosi anni a subire varie forme di bullismo, avevo pensato di aver superato la questione. Pensavo di aver creato una barriera agli insulti e le prese in giro, invece il cuore muore sempre un po'. 

Un  branco di caproni ubriachi incrociando me e la mia amica ha trovato davvero esilarante urlare: 
"Guarda! Quella è la ragazza di Luca! Quella a destra. Ahahah Ahahah. Che schifo!"
Quella a destra ero io.  Sono morta, di vergogna, di rabbia, di dispiacere. Scene così ne ho subite tante tra medie e superiori, da ragazzini crudeli, viziati e insensibili. Come se fosse impossibile che questo "luca" potesse scegliersi una ragazza grassa come fidanzata. Disonore a te Luca.

Non li ho visti in faccia, non so chi siano e nemmeno che età avessero. Mi è bastato vedere la bottiglia di vino che avevano in mano, per decidere di incassare e passare oltre, senza nemmeno alzare lo sguardo.

Dietro ogni insulto di questo tipo c'è una ragazza brutta, o grassa, bruttina, cicciotta, o dio non voglia, con qualche disabilità, un essere umano comunque ricordiamolo, che muore un po'. 
Una qualsiasi persona con cervello mi direbbe: "Lasciali perdere, sono degli stupidi, cretini... (scegliete voi l'insulto a vostro piacere), non meritano la tua considerazione". 
Ma io domani mi guarderò allo specchio con uno sguardo più spietato e attento ai miei difetti rispetto a ieri, per colpa di quei ragazzi, mi analizzerò al microscopio e deciderò che dovrò iniziare un'altra dieta, che devo dimagrire, devo essere più bella, più qualsiasi cosa. 
My pale skin
Non sono le riviste femminili che creano ideali bellezza inarrivabili e che fan venire i complessi alle ragazzine, non sono le modelle anoressiche che fanno venir voglia di fare dieta alle adolescenti, non sono le beauty guru che fan crescere nelle donne la consapevolezza dei propri difetti e la necessità di coprirli con il trucco. Sono queste persone, generalmente maschi, che per divertimento mortificano il prossimo. Sono loro il motore che genera il disagio. Io non mi sono mai sentita offesa da una modella magra, nè ho mai voluto imitarla, non mi sono mai sentita complessata mentre sfogliavo una rivista di moda, no mai. 
Mi è bastata una parola di un bullo per farmi rivivere certe orrende emozioni, che speravo di aver archiviato e rifarmi alzare i complessi, come se fossi ancora quell'adolescente con il sedere grosso. 

Io ti odio, minchione sconosciuto. Hai osato spaventarmi a morte, oltretutto insultandomi. 
Per il 2016 ti auguro con tutto il cuore di essere ripagato con la stessa moneta, di conoscere cosa vuol dire struggersi per qualcosa di te che non puoi cambiare, di provare sulla tua pelle la vergogna di essere te stesso.


lunedì 30 novembre 2015

#MusicMonday 5, Adele ci vediamo a Verona!

Oggi è lunedì e #MusicMonday non può mancare.


La notizia è che Adele, paladine delle cicciottelle con un bel viso, delle donne lasciate, della rivalsa rispetto ai sentimenti di abbandono coniugale è tornata in grande stile e terrà due concerti all'Arena di Verona a maggio 2016.

Adele contami, io ci sarò!
Iniziano le vendite il 4 dicembre, quindi se siete interessati ormai ci siamo quasi. 
Quello che è successo appena è stata data la notizia sui social è assurdo. La pagina della mia beniamina è stata inondata di migliaia di post di gente che scherzava sulla tristezza delle sue canzoni. All'inizio erano divertenti e ma adesso sono ripetitivi, noioso e alcuni pure offensivi.

Se Adele non piace basta non ascoltarla. 

Per chi invece nonostante le canzoni tristi, riesce ad apprezzare l'emozione che portano, la vocalità di Adele e vuole godersi anche un altro lato meno serio, meno maturo consiglio di riesumare il primo album, 19, quello che contiene Chasin Pavement
L'album è meno caratterizzato rispetto a 23, del quale sono quasi tutte le canzoni a memoria e 25 che rappresentano in pieno lo stile della cantante, che è veramente maturato e si è formato in modo più forte e solido. Così come il suo stile nel vestire. (Certo siamo tutte belle con uno stylist, un truccatore, un hair stylist ecc.)

19 ha il grande pregio di essere una miscellanea di canzoni non tutte sullo stesso stile, dello stesso genere, molte canzoni non sono per niente conosciute, quindi risultano nuove e divertenti. Il fatto che produttore dell'album fosse Mark Ronsom ovviamente ha aiutato. Mark Ronsom è lo stesso che ha prodotto Back to Black di Amy Winehouse e molto più recentemente Up town Funk. 

Tra tutte le mie preferite sono queste:
My Same
Right as Rain
Auguro ad Adele di fare di nuovo incetta di premi, perchè quando il tuo ex, dopo averti mollata ti chiede pure una parte dei diritti d'autore perchè ha ispirato le tue canzoni, merita di morire male.
Quindi godetevi Adele, godetevi la musica e buon inizio di settimana!

Ora vado me se scoce 'a pasta
Credit: Adele illuminata faceboook

lunedì 23 novembre 2015

#MusicMonday 4. XX Intro

Quest'oggi ci occupiamo di nuovo di musica. 
L'ispirazione di questo post me l'ha data madre, la quale guardando la pubblicità natalizia di Ferrero Rocher ha commentato che la musica era davvero bella. (Intanto: Ferrero, male male che avete riciclato uno spot del 2013. Sarebbe stato molto meglio fare un revival e mandare in onda i vecchi spot anni 80 con Ambrogio e la signora in giallo.) 

Oggi parliamo di Intro di The XX, che fa da colonna sonora allo spot o meglio parliamo di tutta la musica prodotta da The XX. 

Se non li conoscete non vi preoccupate, ci penso io, se già li conoscete buon per voi. 
The XX sono londinesi, sono tre e sono una ragazza, alla voce e due ragazzi. 
Quello che però è più interessante di questo gruppo è la musica. Non sono abbastanza famosi per fare scalpore, come potrebbero fare le band pop, la loro musica parla per loro, e hanno un'aura che secondo me si può definire hipster. 
Ora non abbiate pregiudizi, hipster non sempre vuol essere sinonimo di intellettualoide, snob, e con la puzza sotto il naso.
In questo caso intendo con hipster, musica bella, elegante, non banale o e non pop. Non saprei dirvi che genere fanno, indie? indie-rock? indietronica? alternavive? Non lo so ma mi piacciono da morire.
Sono canzoni tranquille, voci vellutate, interessanti melodie, adatte per pensare, per rilassarsi e magari studiare. Io le ho usate parecchio per studiare durante l'università ancora prima che ci fosse spotify a preparare le playlist deep focus. 

Intro l'avete sentita tutti, ma non lo sapevate. E' stata usata, oltre per lo spot sopracitato anche per puntate di serie tv, come Person of Interest, in uno dei primi episodi, e la fine  del film Project X. Sono abbastanza sicura che sia stato colonna sonora di uno spot per Audi, ma non ho trovato riscontro. 
Il loro primo album XX è uscito nel 2009 nel quale ci sono altre chicche  come Crystalised e Basic Space, Heart skipped a beat, VCR, Shelter di cui Birdy ha fatto questa cover e Island del quale penso sia anche molto bello il video.


Nel 2012 hanno lanciato Coexist in cui sono degne di nota Angels, Missing, Unfold e Chained.
e infine hanno scritto per Together per il Grande Gatsby, che a me personalmente non fa impazzire.
Come avrete capito non sono le solite canzoni con strofa, ritornello, strofa, ritornello x2, mezzo ritornello e fine. C'è molto di più, e molto di meno. La loro musica la definirei essenziale, senza troppi fronzoli, ma che va dritta al cuore. Io li amo, ogni tanto sono in fissa con loro, poi li lascio, e li riascolto dopo mesi, sempre con la meraviglia della prima volta, anche se conosco le parole a memoria di molti dei brani. 

Un bonus? Questa cover che unisce a loro anche la mia cantante preferita: Florence Welch.
Questa è You've got the love.

giovedì 19 novembre 2015

10 Life hacks, Avere più tempo per fare quello che ami

Mi si possono dire tantissime cose, che non sono carina, che sono davvero goffa, o che magari non sono nemmeno così simpatica, ma nessuno potrà mai e poi mai dire che non sono organizzata.

Quando ero più giovane e incosciente ho sempre cercato di riempirmi il piatto il più possibile, come a tavola anche nella vita. Volevo fare più esperienze possibile, andare a scuola, fare il corso di hip hop, quello di ceramica, quello di maschere in cartapesta, quello per fare la catechista, gestire il coro della chiesa. Traaaanquilli il periodo casa-chiesa è finito da un pezzo!
Quello che dico è che facevo un sacco di cose e non avevo mai tempo libero per stare tranquilla un secondo. Quando non facevo cose, studiavo, quando non studiavo, dormivo. 
Quei tempi sono passati da un pezzo. L'università si è messa di mezzo, poi gli impegni post universitari ed eccomi qui.

Molto spesso sento amici che dicono: "Non ho mai tempo per..." leggere un libro, prendermi cura di me stessa, rilassarmi, fare una lunga passeggiata con il cane, partire per il fine settimana. 
Una cosa che può aiutare ad avere più tempo è organizzare le cose da fare. 
Non pensate a una cosa noiosa. Ok forse un pochino lo è, ma vi assicuro che ha i suoi vantaggi. Quindi che voi siate uno studente, un lavoratore, un disorganizzato o semplicemente una persona che sa di aver davanti una settimana piena di impegni ecco una serie di suggerimenti per avere la vita più facile.

1. Fare una lista delle cose da fare, una sorta di brutta dove mettete tutto quello che vi viene in mente in ordine sparso. Dal portare il cane dal veterinario al recuperare gli appunti che mancano per il tale esame.  

2. Lasciar sedimentare la lista. Anche un solo quarto d'ora, fate altro, guardatevi una puntata di una serie tv, Poi riprendete la lista in mano e a mente fredda, avrete la lucidità per capire le priorità.

3. Mettere le priorità. Se è una lista per un giorno solo, scrivetele dalla più importante, o quella che va fatta prima, a quella meno che non è fondamentale fare assolutamente. 
Esempio: pagare la bolletta della luce. Se la bolletta scade oggi, è una priorità, se scade tra due/tre giorni, no. Se non riuscirete a depennare tutte le voci della lista c'è sempre modo di pagarla il giorno dopo. 
Se invece vi state organizzando la settimana scrivete una sorta di calendario, dove vi mettete gli impegni divisi per giorno dal più al meno importante. 

4. Accorpare gli impegni in base alla geografia. Diciamo se andate in posta per pagare la bolletta che scade, e nelle cose da fare avete un impegno che si  potrebbe svolgere nei dintorni, anche non prioritario, metteteli insieme. Se avrete il tempo farete tutti e due, ne avrete depennati due anzichè uno, se siete di corsa e non riuscite a fare il secondo pazienza. 

5. Prevedere anche le pause o il tempo per sé. All'inizio potrà sembrarvi strano, ma pensare anche al momento in cui ci si rilasserà, fa affrontare meglio gli impegni. Quindi finita la lista, avete un buco potete dedicarvi a un'attività che vi piace. Vi piace leggere? Guardare un film? Andare a farsi fare una piega? Finire quel puzzle che è sul tavolo del salotto da tre mesi? Vedete voi.
Levo.com
6. Prevedere gli imprevisti. Prevedere gli imprevisti significa  non riempire in modo eccessivo la lista, gasati dall'emozione di aver fatto bene la lista una volta ed essere riusciti a completarla. Mettere troppa roba fa sì che ci si stressi troppo, o che non si riesca a completare la lista soprattutto nelle voci prioritarie.  Se per portare il cane dal veterinario ci mettete di solito un'ora da quando uscite di casa a quando tornate tenetevi un'ora o anche di più, andare a comprare il regalo di compleanno per l'amico? Dedicatevi almeno mezz'ora in più di quello che pensate ci metterete. Così finchè non avete completato le ore a disposizione per le voci fondamentali della lista e aggiungete anche qualche extra. A volte starete nei tempi, anzi vi avanzerà del tempo, a volte invece, tra il traffico e gli imprevisti vari sarete riusciti a fare solo le priorità. Pazienza non arrabbiatevi.

7. Capita a tutti di avere un giorno no. I giorni in cui nulla sembra andare per verso giusto esistono,  non fatevene una colpa. Avete fatto del vostro meglio per portare a termine gli impegni che vi eravate prefissati. Se siete organizzati non avrete lasciato la bolletta della luce da pagare proprio l'ultimo giorno.

8. La lista è modificabile. Avete finito prima? Siete davanti a un bivio. Potete spostare degli impegni che avete nei giorni successivi, tipo i lavori di casa o ritirare quel pacco in posta,  per essere più liberi un determinato giorno, oppure dedicarvi a voi stessi. 

9. Prevedete di fare i lavori di casa nel corso della settimana. 
Ora i lavori di casa non sono tra i fondamentali, secondo me. Se vi eravate prefissi di pulire la cucina la determinata sera, ma vi hanno invitato a bere una cosa, la cucina potrà aspettare tranquillamente. Ma non fate il contrario cioè ignorare tutti i lavori di casa per lasciarli nel fine settimana. E' irrispettoso verso voi stessi. Quel fine settimana è quello che potevate passare fuori porta, partire per un viaggio estemporaneo, alla scoperta della sagra del peperone, o la gita in montagna. Ma invece non vi viene nemmeno in mente, perchè avete la casa un disastro. Questa è una cosa che vedo capitare alle coppie neo conviventi o di neo sposi. Per i primi mesi sono brillanti, sempre in giro, hanno visitato questo o quello, sono stati a Firenze, Siena, Bologna, nei vari week end, poi iniziano a passare i fine settimana a casa, tranquilli e rilassati e infine si ritagliano solo il fine settimana per stirare, lavare, mettere in ordine. Questo genere di comportamento porta ad essere insoddisfatti.

10. Avere dei giorni senza lista. Giorni in cui non avete nulla da fare o semplicemente giorni in cui andate dove vi porta il cuore. Sono giorni che riportano lo stress sotto il livelli di allerta e servono tanto quanto le liste, per farci capire che non siamo delle macchine da guerra, non siamo robot.

Ora questi sono i miei suggerimenti per organizzarsi, sono solo una base che potete ritagliarvi su voi stessi. Spero vi saranno in qualche modo utili, e se avete suggerimenti voi per me lasciate un commento.
A breve scriverò due righe su come passare tutti gli esami e uscire dalla sessione di gennaio vivi. 


lunedì 2 novembre 2015

#MusicMonday 3. To sing along

Ci sono canzoni a cui non si riesce a resistere. Anche se non ci pensi, anche se non puoi, ti ritrovi a abbozzare le parole muovendo appena le labbra. 
Questa settimana mi è capitato con una canzone di David Guetta, che ho adorato quando uscì e poi ho dimenticato. 
Stavo studiando con una playlist elettro-house di youtube e viene fuori questa canzone. boom! Non ricordavo di aver mai sentito la canzone, ma la stavo già cantando. 

Queste canzoni impossible not to sing along  sono differenti forse per ognuno, fanno parte del background di ciascuno e a volte anche se ce le dimentichiamo, alla fine tornano sempre.
La canzone galeotta:
Just one last time/David Guetta

Ma ci possiamo dimenticare di perle come Barbie girl degli Aqua, mia prima cassetta, mio primo possedimento musicale a 8 anni ricevuto per la comunione, insieme a dei pattini di mille colori fluo non in linea, con i quali ho preso un sacco di culate. 

Intramontabile Wannabe della Spice Girls o Sweet Home Alabama dei Lynyrd Skynyrd, ne sentiamo due note e via che si canta. 

I'm sitting here in a boring room non ditemi che non vi dice niente, daiii, daiii. 
In realtà state già cantando Lemon tree dei Fool's Garden.
Prima di concludere con la mia canzone go to una delle canzoni con il ritornello più riconoscibile della storia:  
Star man/David Bowie

Infine la canzone che per me è quella che più tira fuori le parole di bocca, invita a cantare a squarciagola, sotto la doccia in macchina, la mattina presto e la sera tardi:
Don't stop me now/Queen
Queste sono le mie canzoni alle quali non riesco a resistere, se le sento, canto sempre. 
E voi? Avete canzoni impossible not to sing along? 

Fatemi sapere quali sono!  
Buona settimana! 

giovedì 22 ottobre 2015

#5 Amo la fine dell'inverno. Una fenice che rinasce dalle sue ceneri

Questo post fa parte delle 50 confessioni random con cui questo blog è iniziato.
Mi va di riprendere l'argomento per continuare questo percorso di conoscerci a vicenda, insomma io non conosco ancora voi che passate di qui, ma spero che sapendo qualcosa in più di me diventerete meno timidi e commenterete. 

Siamo in pieno autunno ed è tutto bellissimo, le foglie si tingono di rosso, cadono, sono belle, è tutto romantico, i vestiti caldi e morbidi, le bevande calde. 
Insomma dopo un'estate passata boccheggiare dal caldo un po' di fresco ci fa solo bene, prima di iniziare a cristonare con le tipiche frasi  che vedo sul wall di Facebook: "Ma quanto cazzo freddo fa." 
Quando si parla di oversharing..

Comunque dicevamo. Mi guardo intorno e devo bellissime decorazioni nei negozi, chi già quelle di natale, chi quelle di halloween. Per quanto la tradizione non ci appartenga, sono grata a questo meltin pot di culture per questa festività che in qualche modo allontana di un po' il Natale. 
Ve l'ho detto che odio il Natale? No? beh ne parleremo presto. 


Insomma autunno per ogni dove, mi piace eh, non fraintendetemi, ma volete mettere la primavera? La primavera è dinamica, la rinascita della natura dopo il lungo inverno, un momento pieno di possibilità. 

Quello che mi piace davvero però è la fine dell'inverno, i primi giorni di marzo, quando il sole si fa più insistente, ma è ancora abbastanza freddo e il cielo è di quell'azzurro intenso che toglie il fiato. Quando ci sono quelle giornate lì, vorrei stare sempre all'aperto e guardare il mondo, fare indigestione di tanta bellezza. Si vedono i germogli sugli alberi che diventano verdi. Pieni di possibilità, pieni di fragilità. Bastano un paio di giorni freddi e geleranno, oppure diventeranno quelle bellissime foglioline verde smeraldo che fanno sfoggio di sè lungo i corsi torinesi. 
Le nuvole sono bianchissime, ma definite, non sporcano il cielo, che rimane di quel profondo azzurro nel quale mi perdo sempre  e che mi ricorda che oltre quelle nuvole c'è l'universo, e quanto noi siamo piccoli, quanto noi siamo infinitesimi. Siamo importanti solo per noi stessi. Nessuno da quell'infinito verrà a darci una mano, a guidarci.  
Quei giorni di calma prima del risveglio primaverile sanno di quiete prima della tempesta, sono di una staticità dinamica, tutto è in potenza, e presto diventerà quello che deve diventare. I germogli saranno foglie o fiori, che posi saranno frutti. Io germoglierò? E' una possibilità. Nei giorni di marzo io mi sento come cenere di una fenice che sta per riprendere la sua forma originale. E' una cosa che sento internamente, nel mio subconscio ed è una cosa che traspare anche nel mio aspetto. 

Amo quei giorni, quei giorni sono sempre felici. 

Poi arrivano i pollini e la festa è finita.

lunedì 19 ottobre 2015

#MusicMonday 2. 15 Steps in Twilight soundtrack

Ecco qui un altro episodio di Music Monday.
Se siete nuovi, beh tranquilli vi siate persi solo il numero 1.
Ogni settimana cercherò di scrivere di canzoni o generi musicali che mi piacciono. 

Faccio parte della generazione delle saghe, cinematografiche e non, dal Signore degli anelli a Harry Potter. Alcune sono andate molto bene e alcune molto male, vedi Shadow Hunters, Beautiful Cratures, e direi grazie al cielo. 

Twilight e successivi sono finiti nella zona: "Sì è stato un successo, ma.." ha distrutto la reputazione dei protagonisti, dei registi e se ne vediamo anche sono dieci minuti ci viene da ridere, vero?
Ieri sera hanno dato New Moon alla Tv. Dopo scene e scene di risate a crepapelle, per i dialoghi assurdi, le scarse performance di certi attori ho pensato: L'unica cosa che si salva è la colonna sonora. 
Ed è vero. Ho amato le colonne sonore di tutti i film. Ecco alcune delle canzoni che ho amato di più di tutta la saga.
Divise per film
Twilight:
Full moon/ The bleck ghost
Decode /Paramore
15 Steps /Radiohead
New Moon
Meet me in the equinox /death cab for cutie
Satellite heart/ Anya Marina

Ma ci sono anche: Possibility /Lykke Li , Rosyln / Bon Iver & Saint Vicent, The Violet Hour/ Sea Wolf

Eclipse: 
Ours/The Bravery
Heavy in your arms /Florence and the machine

My love/Sia, Chop and Change /Black Keys, Let's get Lost/Beck and Bat for Lashes

Breaking Dawn tutto insieme
It will rain/Bruno Mars


Love will take you/Angus & Julia Stone
Endtapes/THe Joy Formidable
E qui chiudo. Non buttiamo via queste belle canzoni, che erano belle prima del film e lo sono anche dopo. Del secondo Braking Dawn non ce ne sono molte che mi piacciano. Direi che la migliore, secondo i miei modesti gusti sia Bittersweet di Ellie Goulding, quando ancora cantava e non lasciava che la maggior parte del lavoro la facessero un mixer e un dj.



lunedì 12 ottobre 2015

#MusicMonday 1. Please don't bite

Non vi spaventate. 
Non iniziate a twittare ovunque #MusicMonday come se non ci fosse un domani, qui non stiamo lanciando un trend.

Vorrei iniziare un post che abbia una certa cadenza, per poter parlarvi di qualcosa che mi appassiona, con un po' di costanza perchè la scrittura in questo periodo langue. Scrivo, ma non mi sembra di farlo abbastanza spesso o comunque con una certa passione. I famosi 50facts con cui avevo iniziato il blog e avevo promesso di approfondire sono lì nel limbo del: "L'ho scritto, ma lo pubblicherò poi."
Semplicemente perchè non sembra mai il momento, o non sembra mai aver senso quello che scrivo. 

Ma stiamo divagando.

Io adoro la musica. "Brava- direte voi- tutti adorano la musica" e invece no. 
Io conosco persone che della musica fanno volentieri a meno, a cui proprio non piace. Anche se non riesco a immaginare come sia la vita di certi individui io continuo per la mia strada.
Spesso mi accorgo di dormire ma avere musica in testa che mi tormenta, mi sveglio che ho già una canzone che suona dentro e per tutta la giornata ho musica che fa da colonna sonora alle mie gesta.  Ma non proprio così:
Beh ho notato che la musica mi appassiona ma ho spesso dei periodi in cui una canzone o un artista in particolare mi emozionano.

Per cominciare questa serie di #MusicMonday ho deciso di pescare dal cilindro un cantante che conoscono in pochi qui in Italia  soprattutto tra gli over 25
Troye Sivan è giovane (1995), australiano e già famoso per il suo canale youtube e qualche film. Tipo questo

All'attivo ha già un EP, TRXYE, che è andato davvero benissimo e tanto che è stato n.1 nella classifica Itunes in molti paesi e tante altre belle cose, ora sta per uscire il suo primo album WILD e due singoli hanno già un loro video clip, mentre altri brani sono comunque fruibili sul suo canale vevo. 
Nonostante io stessa  fossi un po' scettica di questo sbarbatello che scrive le sue canzoni dall'altra parte del pianeta ho trovato il suo brano d'esordio Happy little pill abbastanza orecchiabile e  quando è uscita Wild ho dovuto dare un'occhiata anzi sentire. 
Vanity fair ne parla così.
Beh sono rimasta sorpresa, felicemente sorpresa. L'idea è di far uscire tre video musicali, di cui già due disponibili, che siano preludio alla release dell'album. Questi sono i primi due: 
WILD
e FOOLS
Ma la mia preferita è BITE, di cui non è ancora disponibile il video, e magari non ci sarà nemmeno, ma sul canale di vevo si può sentire una versione con lyrics e grafica davvero fica, per mio umile parere. 
Bite è la mia preferita perchè il sound è accattivante, molti bassi, molto elettronico, che contrastano benissimo con la voce dolce e pulita che ci canta sotto fondendosi meravigliosamente.Sembra una ninnananna, ma giocosa, con un sottofondo dark. Non so se ho spiegato bene. Inoltre a me piace il testo.
Kiss on the mouth and set me free, but please don't bite.
Si riferisce alla prima volta che Troye è andato in un club gay, racconta di come fosse eccitato e spaventato nello stesso tempo. Kiss me onthe mouth and set me free, secondo me vuol anche dire liberami dall'incertezza della mia identità, but please don't bite, ma per favore non farmi del male che sono fragile, un novizio, è la mia prima volta. Cosa in cui tutti si possono identificare, perchè il primo bacio lo abbiamo dato tutti, le prime volte le abbiamo vissute tutti, e spesso sono un'esperienza che l'unico modo per descriverle è bittersweet, esattamente come definirei il sound di questa canzone. Agrodolce non suona altrettanto bene.




venerdì 9 ottobre 2015

Non si può essere tutti vincenti

E' talmente facile dare giudizi se si guarda da fuori una situazione.
Che poi giudizi diciamo le tue "verità assolute".
Soprattutto è tanto facile se non ti riguarda, vero? 
Se tu fossi al posto mio, forse non saresti così duro con te stesso.
Non tutto è bianco o nero, non si può essere sempre vincenti, perchè se fosse così, tu saresti solo nella media. 
Il mio unico errore è stato non rispondere a una telefonata. Un'occasione sfumata tra i tasti di un telefono. 

Si vede che non era destino, si vede che non poteva andarmi bene almeno sta volta e il lavoro lo troverò al prossimo tentativo, si spera.

Stare invece a giudicare dal tuo podio dorato è semplice. Sei stato fortunato hai trovato lavoro subito, sei stato capace di tenertelo, bravo, ma hai iniziato indubbiamente con un po' di culo. 
Non a tutti va così, sappilo, non sputar sentenze che non puoi capire seriamente. 
Oggi mi è andata male, dopo una serie di giornate nere, che non hai nemmeno idea di cosa siano state per me, tu ti fai la tua vita tranquillo pensando ai fatti tuoi, sotto al caldo del tuo contratto, andando tutti i giorni a lavorare, tornando a casa con un pranzo pronto, la sacca della palestra vicino alla porta e gli amici che ti aspettano per bere una birra.
La tua realtà non è la realtà di tutti, c'è chi il lavoro non lo trova e chi comunque non riesce a tenersi nulla da parte per il mese dopo. 

Sei fortunato, talmente fortunato, ma non lo sai e non lo apprezzi nemmeno.

giovedì 8 ottobre 2015

Amati

Voglio un amore che tutto può.
Voglio un amore che corroda le barriere del grasso, che abbatta le sacche lipidiche.
Voglio un amore che superi il tempo.

Voglio un amore che accetti le rotondità, le abbracci teneramente e mi dica che va tutto bene.
Voglio amarmi per quello che sono, valorizzarmi e prendermi cura di me, senza aver paura del giudizio altrui in  palestra, senza gli sguardi imbarazzati di chi mi vede faticare per raggiungere il mio obiettivo.

Voglio amore, è l'unica cosa che voglio, voglio amore da me, per me, voglio amore dagli altri e voglio dare amore, se solo mi venisse data la possibilità.

Questo è l'unico proposito per il momento. Amarmi, volere il meglio per me, senza dover sottostare a standard di bellezza irraggiungibili. Voglio rispettare i miei tempi, senza sforzare il corso del tempo, senza fretta, che genera solo frustrazione.
Non è impossibile, è solo difficile, e cose difficili ne ho fatte in vita mia, questa sembra però essere quella più dura. Ma non è impossibile.

giovedì 24 settembre 2015

Mia madre mi accusa di essere dimagrita

Mia madre ogni tanto si sveglia con il piede giusto, ma la maggior parte dei giorni è acida e stronza come le peggio dirigenti donne dei ristoranti cinesi take away, che ti odiano ancora prima che tu apra bocca e se non sei pronto a ritirare il tuo ordine ti urlano addosso l'ordinazione. 
Due Lavioli, Liso Cantonese e Pollo Flittooo!!! E' tua? E' tua?!!!

Beh Madre ogni tanto ti guarda in con fare inquisitorio e poi fa: Sei dimagrita?
Il modo però in cui lo dice non è quello di chi è contento, che apprezza lo sforzo o è anche solo contento per la tua salute e le scelte sane che stai facendo, no.
Lei lo dice come un' accusa: "Come hai osato dimagrire, di nascosto! Perchè non mi hai avvertito?" 
Vi giuro che riuscire a dimagrire a casa mia è un'impresa ardua.
Dopo 25 anni di pranzi e cene smodati, fatti di fritti e surgelati, ma niente dolci, perchè fanno ingrassare, di minacce a letto senza cena "se non finisci di mangiare", "perchè non vuoi fare il bis di pasta"  e "cazzo non hai mangiato neanche una fetta di pane!" uno il metabolismo se l'è giocato alla grande e se poi ci aggiungete una tiroide timida e pigra diagnosticata in ritardo a 15 anni, beh dimagrire è impossibile. 
La mia bilancia va sempre più in alto in modo inversamente proporzionale alla mia speranza di dimagrire.

Non pensate che però questa vita fatta di sfarzo culinario sia stata felice e ingenua. 
Sono nata che ero un peso piuma, ho passato i primi anni della mia vita sballottata tra baby sitters, zie, nonni, ma con i miei ci stavo poco, perchè lavoravano. Poi mia mamma è andata in pensione.
Adesso non è il momento di parlare della mia infanzia, in un altro momento, ma ognuno decideva quanto dovevo mangiare, e non era mai la stessa quantità, per una parte della famiglia ero una neonata, per l'altra un porcellino all'ingrasso. 

Mi ricordo che un giorno Madre mi ha portato dalla sua dottoressa e non dal pediatra. Lo studio faceva schifo, aveva due sedie in croce nella sala d'attesa, e tutti i pazienti mi sembravano davvero malati, quasi dei tossici. La dottoressa era più tossica di quelli fuori, ma disse a mia madre che io ero grassa e che dovevo stare a dieta.
Usciti di lì mia madre era quasi alle lacrime, mi diede tutta la colpa della cosa, come se fossi io che mi preparavo da mangiare da sola a 7 anni, o che mangiassi di nascosto. Mi disse che non avrei mangiato mai più patatine fritte in tutta la vita. Fu un momento tragico, non avevo idea di quanto fosse mai più. 
Non avevo idea che la colpa non fosse mia, iniziò così un rapporto conflittuale con il cibo, lo amavo e lo odiavo. Non volevo mangiare ma dovevo. E poi avendo milioni di parenti era sempre un: "Ma sei dimagrita!" Ma non dimagrivo mai. 
Le patatine tornarono presto, le insalate erano poche e sempre quelle in busta che sembrano plastica. Non esisteva verdura diversa dai pomodori. Il pesce era solo trota bollita.

Ciclicamente madre mi chiamava nel suo "fumatoio", unico spazio in cui le era concesso fumare in casa e mi chiedeva quanto pesavo, o diceva: "Certo che saresti così carina, se solo avessi 10 chili in meno", "Ma quanto mangi, ma mangi qualcosa di nascosto?" Uscivo di lì con le lascrime agli occhi e l'autostima sotto le scarpe, come se non bastassero i bulli a scuola. Io il più grande bullo della mia vita l'ho incontrato in casa. 
Però il menu nonostante le sue critiche non cambiava mai, sempre roba fritta sempre poca verdura e un sacco di carne.
Quando i medici dicevano che dovevo dimagrire e che avrebbe fatto bene anche a lei, iniziava a urlare all'incompetenza e iniziava una dieta ferrea per me, mentre tutti gli altri mangiavano carbonara, o ragù, o la pizza. 

Adesso le cose sono cambiate, la dieta me la inizio da sola, decido io cosa mangiare, ma è sempre la stessa storia, ogni volta che inizio, tempo due giorni è una festa sotto l'albero della cuccagna: patate fritte, polpette fritte, carbonare, pizze, torte, Nutella!! e devo ripetermi continuamente e con scarsa convinzione che a me tutta quella roba goduriosa non piace, la odio, e non la voglio mangiare. 

Ieri io e mia sorella abbiamo fatto esercizio. Adesso esistono app gratuite che ti fan fare esercizio, non  sono il massimo lo so, ma almeno ci muoviamo, e lei ci ha detestate, abbiamo mangiato frutta come spuntino e la sera abbiamo mangiato leggeri. Sta sera ci ha fatto le polpette. Domani quando faremo di nuovo esercizio dovrò ad ogni affondo contare le polpette, le fette di pane e le calorie ingerite per espirare i miei peccati di gola, per poi sentirmi dire da lei: Sei dimagrita?! e aspettare il prossimo attacco. "Sarà un sei dimagrita" o un "Se solo fossi più magra?"