domenica 9 ottobre 2016

Ero malata e sono guarita

Non scrivo qui sul blog da un sacco di tempo.
Mi sembrava tutto troppo.

Non ricordo nemmeno su che cosa ho scritto l'ultimo post, poi mi sono presa una pausa, non è che l'ho proprio deciso, ho semplicemente smesso di scrivere.

Cosa mi è successo.
Questo blog non ha nemmeno un seguito quindi  penso non ci sarà qualcuno a cui importa il perchè ho smesso di scrivere, soprattutto ora dopo lo iato che abbiamo avuto io e il blog.
ho scritto alcune bozze per post mai pubblicati e va bene così, capita a tutti di decidere di non pubblicare. Volevo che quei post fossero scritti meglio, fossero più elaborati.

Facebook mi chiede spesso di far sapere ai miei amici  che cosa sto combinando ultimamente, perchè ha capito il mio gioco giù tempo fa. Io non pubblico i fatti miei da nessuna parte, se non qui, ma in forma anonima. 

Quindi sappiate, miei lettori immaginari, che in questi mesi sono stata male, fisicamente e psicologicamente. 
E' iniziato tutto non quello che credevo essere un "crollo di tensione" dopo l'esame di stato. Pensavo che essendomi agitata troppo, visto il mio passato di ansia e colon irritabile o IBS se volete chiamarlo in modo più chic, il mio corpo avesse deciso di smettere semplicemente di funzionare e che sarebbe passata nel giro di una settimana.
Non è stato così.  Ho passato da marzo ad agosto a cercare una soluzione e una cura.
In questo periodo mi è stato difficilissimo funzionare anche psicologicamente. Ero sempre triste, l'unica cosa a cui pensavo era il dolore, il male che provavo fisicamente. 
Questa situazione mi ha portato ad una autostima al di sotto delle medie stagionali, sono ingrassata ancora, ero sempre più stanca, mi sentivo sempre più brutta. Tra tutte le altre cose non riuscivo a trovare lavoro. Ma questa è un'altra storia. 

Adesso invece
Ora sono una situazione molto migliore. Da agosto ad oggi la salute è migliorata, sono guarita e ho deciso di guarire anche il mio corpo. Mi sento più bella e sono più energica. Mi sto aggrappando a queste positività nella speranza di riuscire a svoltare anche in altri campi della mia vita, da quello lavorativo a quello sentimentale. 
Spero di parlarvene qui, quindi se ci siete battete un colpo. Intanto io nel prossimo post vi spiego un po' che cosa mi è capitato, così se qualcuno nell'internet ha la mia stessa cosa e non sa che pesci pigliare magari leggerà qui sul blog e saprà che problema ha. Chiaro, no?

lunedì 18 aprile 2016

Ansia principesca

Ogni tanto mi dico: Dovrei scrivere di più sul blog, ma poi mi passa. 

Chiariamolo, o meglio ri- chiariamolo subito, non sarò mai la blogger perfetta, la blogger di successo, come non sarò mai la ragazza perfetta, di successo, bella tonica, e fotonica. Io sono io, un po' pigra e ritardataria, che se non mi dici esattamente tutto il programma della giornata mi viene una sincope. 

Come ieri che era il mio compleanno, 
Mia sorella mi ha chiesto, così tra un discorso e l'altro: Ma tu cosa ne pensi delle mongolfiere?
Mongolfiere??

Beh la proposta strampalata che mi ha fatto di andare al raduno nazionale, internazionale, universale, ipergalattico delle mongolfiere per festeggiare il mio compleanno. Ecco a me viene l'ansia. 
Primo: soffro di vertigini.
Secondo: non ho i soldi
Ma ad essere sincere queste non sono state le mie prime preoccupazioni, no. Mi sono immaginata in un prato immenso, molta gente, le mongolfiere che volano e nemmeno un bagno. Panico. Eh sì. il primo motivo di ansia per me è la presenza, o meglio l'assenza di un bagno. Questo da almeno due anni a questa parte, quando ho avuto i primi sintomi di un intestino irritabile maledettamente invasivo, prima autodiagnosticato e poi confermato quasi un anno dopo dal gastroenterologo che mi ha fatto tutti gli esami di questo mondo, per poi concludere: "Sì, sì, sembra proprio che lei abbia il colon irritabile e che dovrà imparare a conviverci."
A niente sono servite le mie obiezioni, dicendo che non esco più di sera, come le persone normali, specialmente di inverno, da almeno due anni e mezzo. Che non bevo più, che non mangio più fuori, che mi sto isolando. No, non esiste cura, perchè non è una malattia, e non posso farci nulla. 

Quello che però chi mi sta ancora attorno non capisce è quanto sia deprimente pensare di non essere più liberi di andare a fare una scampagnata in montagna in gruppo, senza prendere due imodium, "Tanto un bagno lo si trova sempre", già. Me  lo vedo proprio un bagno in montagna o in mezzo al campo delle mongolfiere ecc. 

Dicono che mi sto condizionando troppo la vita, che questa paura mi sta facendo chiudere in me stessa, ma non ci sono alternative, l'ansia mi ha preso sì, e si auto alimenta ogni volta che sento di non aver chiaro controllo di me stessa, del mio tempo, del mio corpo. 

Quindi no, non sono una principessa, forse non mi sento nemmeno più una persona a volte, ma questo è il mio blog e ci faccio ciò che voglio. 

mercoledì 23 marzo 2016

Gabbie dorate

Mi sento persa, persa in una galera fatta di obblighi non detti e abbracci soffocanti. 
Penserete che sono scema a sentirmi così, io che ho un tetto sulla testa, dei genitori che non mi sbattono fuori di casa e che possono permettersi ancora di avermi a loro carico, ancora per un po'.

Mi sento soffocare ogni volta che ci sediamo a tavola tutti insieme, ogni volta che mia madre mi rivolge la parola, mi sento oppressa dall'obbligo di "dare una mano in casa", ovvero sostituire la colf in tutto e per tutto, e porre questo tacito obbligo davanti a tutto il resto, anche alla ricerca di un lavoro.

Sono terreno fertile per i testimoni di Geova, Scientology e i grassi saturi. I santoni, gli sciamani e gli impostori troverebbero in me il più docile dei seguaci, se io non fossi anche, e purtroppo, così cinica, così miscredente. Sarebbe più facile cedere a una fede anestetica, qualsiasi sia, il buddismo, gli ufo, cristianesimo, scientology, credere che pregare lenirà la mia frustrazione, il dolore sordo, che mi coglie mentre mangio l'ennesimo cena preparata in modo scazzato da Madre, tutti insieme attorno a un tavolo a ignorarci vicendevolmente. E "Zitti tutti, inizia Affari Tuoi! Chissà che cravatta avrà oggi "Fabietto"."

La sera mi do della cretina per non aver combinato nulla "nemmeno oggi", ogni mattina mi sveglio pensando che andrà meglio, che riuscirò a dedicarmi tre ore nella giornata per mettere a posto il CV e portarlo a stampare e alla sera mi ritrovo di nuovo a non aver fatto niente. 
Dove è finito tutto il tempo perso?
E' finito nella quotidiana passeggiata con i cani, nell' aiutare tuo padre a trovare la qualsiasi nel suo caotico studio, preparare il pranzo, perchè madre si degna di tornare a casa solo a pranzo pronto, e i pomeriggi dedicati alla spesa, o qualsiasi altra cosa. Ogni santo giorno.
Madre dopo questo servizio completo di pulizia, stiro, ordine e preparazione pasti ha ancora il coraggio di criticare, di dirmi che devo andare fuori di casa, ma solo dopo aver finito di stendere. 

Io non sono più io, io che volevo diventare un grande architetto e sento sempre di più assomigliare alla comare di paese, ma senza amiche con cui sparlare, dove tutti gli altri vanno avanti e sviluppano le loro vite, mentre io rimango ferma con la zavorra quotidiana, e divento sempre più inacidita. Io non voglio andare avanti così, io non posso o uscirò matta. 

Non ho mai pensato a me stessa come una casalinga, una madre, una moglie, ho sempre accarezzato l'idea di individualità, di soddisfazione professionale, di donna in carriera, e invece la mia carriera sta volgendo più verso la gattara che fa da badante, più che una giovane donna di successo. 
Ad oggi uscire di casa senza la tuta sarebbe un successo.

Ma "adesso tutti zitti -dice Madre- inizia The Voice" e torna il silenzio. 

mercoledì 9 marzo 2016

Caro, sono tornata!

Sono le 5.40 del mattino ed è  da almeno  un'ora che sono in giro per casa. Mi hanno svegliato dei crampi belli forti. Le mestruazioni si stanno vendicando. 

Sono tornata. Lo so che ero sparita da un po' proprio come le miei mes. ma da meno tempo. Cosa è  successo?  Cosa vi siete persi? Beh ecco..
L'esame di stato è successo. 

Ora sono nel mondo del lavoro in tutto e per tutto. 
Dopo il primo scritto ero ancora abbastanza presente qui sul blog poi sono stata fagocitata in una spirale di studio e ansia. Ansia bella forte. Ansia da crisi di pianto, tachicardia nel bel mezzo della notte. Ho passato il secondo scritto e tutto è peggiorato. Gli ultimi quattro giorni sono stati un inferno. Yoga, pastiglie di melissa e valeriana, tre camomille al giorno e niente è servito. Studiare tanto, ripetere tanto, ansiare tantissimo. 
Ansiare è un verbo che dovrebbe prendere in considerazione l'Accademia della Crusca, mica petaloso. Ansiare lo si usa già da un po', lo usiamo in tanti, soprattutto perché ad ansiare siamo  tantissimi. 

L'esame è finito e adesso sono abilitata alla professione. Continuo a non sapere cosa fare della mia vita, soprattutto come fare qualcosa nella mia vita, ma almeno adesso posso farmi prendere sul serio e soprattutto smetterla con la spirale negativa che mi aveva piano piano avvolto da due anni a questa parte, ogni giro più stretto, portandomi a non uscire, soffrire di sindrome dell'intestino irritabile e mi aveva fermato il ciclo. Ieri giusto giusto  dopo l'esame il ciclo è ripartito, pazzesco come funziona bene il corpo, e adesso io sono qui a fare avanti e indietro dal soggiorno al bagno cercando di non svegliare la mia coinquilina, con crampi e un sonno pazzesco. 

Quello che vorrei fare nella vita è la designer production, una figura di nicchia nel mondo del cinema, che si occupa di produrre oggetti di scena dai giornali ai soldi, le insegne dei negozi, la palette di colori a volte. Insomma un lavoro più  improntato sulla grafica che sull'architettura, non che il mio amore per lei sia finito o mutato, ma quello per il cinema è sempre stato più forte.


Per questo blog al momento mi auguro di riprendere a scrivere in modo più  costante, e magari proporre anche qualcuno dei miei disegni, o strisce di fumetti, invece di raccattare immagini dal web. Vedremo. 

Comunque è bello essere  tornati a casa.

sabato 27 febbraio 2016

Un cassetto per i ricordi

Ognuno di noi ha il Cassetto, poi magari non è  un cassetto, forse è una scatola, oppure è un album, o addirittura una stanza intera. Un luogo dove teniamo i nostri ricordi al sicuro. Uno spazio dove raccogliamo le cose più  care a noi, o dove nascondiamo pensieri scomodi. Io in quel cassetto tengo le lettere che scrivevo alle elementari con la mia amica di penna, già, una volta esistevano gli amici di penna. Non vado mai a guardare, ma aggiungo qualcosa ogni tanto.  Le bacchette della prima e unica volta che sono andata in un ristorante cinese, i biglietti del cinema, i gioielli che non metto più, che mi son stati regalati da qualcuno caro, fotografie scattate durante la gita di quinta, i diari su cui ho scritto la cronaca dei miei primi amori. So che è  tutto lì dentro, so che non manca niente, eppure non lo apro mai. Non ho bisogno di controllare per sapere che non manca niente.

Eppure la maggior parte delle volte che penso a quel cassetto non penso a bei ricordi. Penso comunque ai ricordi  negativi che non riesco a dimenticare, magari contemporanei a quei periodi. Se penso alla gita di quinta non posso non pensare ai bulli delle superiori, a come mi sentissi sempre in difetto, sempre quella  sfigata, secchiona ma senza i risultati eccellenti. Ricordo a quanto odiavo le lezioni di italiano, dove ero obbligata a leggere ad alta voce, prendere appunti fitti fitti ai lati del libro perché  la professoressa stronza non era soddisfatta delle traduzioni del libro di testo, che avevo comprato usato perché  nuovo costava 75 euro. Ricordo le sue interrogazioni, l'ultimo anno mi torchiò per 6 ore su Pascoli, l'unico poeta che tolleravo, perché  non era soddisfatta. Non voleva  mandarmi al posto con 4, nemmeno quando la supplicai, no, voleva vedermi soffrire. Mi ha dato 6 e ora io odio Pascoli, e odio lei.

Ci sono altri ricordi dolorosi, sempre con me come vittima, e il carnefice di turno, perché  per il resto non ho nulla di cui lamentarmi. Giuro, mi faccio pena da sola. Non dovete pensare che scriva queste cose per generare attenzione, non ne voglio, grazie. Sono però convinta  di non essere l'unica che ha avuto un passato difficile, insoddisfacente, pesante e non riesce a  scrollarselo di dosso. Per questo non apro mai il Cassetto, per questo cerco di non pensare mai al passato. Io voglio vivere solo nel presente, cercando di non mandare a puttane il futuro. Non rimango mai in contatto con le figure del mio passato. Insegnanti, compagni, amici di infanzia per me non esistono più,  nemmeno sulle pagine dei social, dove sono nascosti, messi anche loro in una sorta di cassetto dove non guardo mai.

Se qualcun altro fa la stessa cosa, cerca di dimenticare il passato, o meglio lo nasconde mi faccia sapere come se la cava, perché io ci son giorni che non me la cavo proprio bene. Tipo oggi, e in genere sempre dopo un violento litigio con Madre. Madre è la più grande bulla della mia vita e ci convivo  da 27 anni, ormai, senza  comunque avere mai la meglio, senza mai averla vinta. La sua frase preferita era fin da quando ero bambina: Mi hai deluso. Ora non lo dice più,  non c'è  bisogno di dirlo, lo so già.  Eppure... eppure non le ho mai mancato di rispetto, non ho mai saltato la scuola, mai preso brutti voti, mai stata bocciata, non mi sono mai drogata, non ho mai fatto la zoccola, ho sempre cercato di evitare di darle dispiaceri, ma per lei non è mai abbastanza.
Ho sbagliato, ne sono cosciente. Fare qualcosa per far felice qualcun altro è  sempre sbagliato, soprattutto  se quel qualcuno è affetto da depressione mai conclamata, qualcuno che non ti voleva, e poi quando ti ha avuto ha solo riversato su di te le sue frustrazioni.

Devo vivere solo per me. Essere egoista.

Vorrei poter mettere tutti i ricordi che ho di lei in quel cassetto e disfarmi della cassettiera intera. Non so ancora come fare a liberarmi di questi peso.
Forse l'unica è  andarsene lontano.

lunedì 15 febbraio 2016

#MusicMonday 12, I will survive, o mi sbrano il primo che incontro

Avete presente quando state studiando per un esame e più vi avvicinate alla data X compaiono nuove cose da sapere? Quell'argomento non lo conoscevo, questo magari lo chiedono, mi sono dimenticata di ripassare l'altro. 
Ecco
Io sto così.

Aggiungete alla suddetta ansia anche la crisi d'astinenza da dolci, poichè mi ero ripromessa di non mangiarne fino a Pasqua. 
Non è nemmeno finita la prima settimana e io di mangiare mela tagliata a pezzetti con una spolverata di cannella ne ho le palle piene. Datemi del cioccolato, vi prego! Nella dispensa avevo un'unica barretta ai cereali, e vi posso tranquillamente dire che me la sto sbranando mentre scrivo, e mi sa che sto pure sbavando, mannaggia a me che non ho comprato nemmeno altre barrette consolatorie!! 
Questa è la riprova che zucchero e cioccolato danno assuefazione, tanto!

Quindi  ansia e frustrazione più panico = Mi sbranerei anche il vicino di casa, e invece no, non si può. 

Sta mattina mi sono svegliata con I will survive, di Gloria Gaynor in testa che forse riassume il periodaccio, che forse finirà presto, che sto vivendo. 

Io ve la lascio qui sotto, nel caso aveste voglia di ascoltarla.


Fatemi un in bocca al lupo.
Passo e chiudo.


giovedì 11 febbraio 2016

Dimagrisci! E' il web che te lo chiede

Nelle mie ultime serate davanti  al PC sono finita in quella che chiamo "la zona grigia del browsing". Mi spiego meglio. Avete presente quando state leggendo un articolo o guardando un video, cliccate un video correlato e poi un altro e così  via, finché  vi accorgete che è tardissimo avete gli occhi a fessure, che bruciano da morire, ma non potete smettere di guardare e state vedendo in video sulla blogger tale, su quello che mangia, quello che compra ecc. A me ultimamente capita di trovare nei correlati video dove una squinzia  a caso parla di come ha perso 10 pounds o 15 cm di girovita in una settimana. Ovviamente credo che la maggior parte siano tutte balle e per il resto siano consigli poco salutari, ma le cose che dicono su come si sentivano prima di questa "esperienza" "viaggio" sono più o meno le stesse, sia quando parlano di disordini alimentari sia quando parlano del loro passato di culone. Non  vi offendete per il termine culone, ché nella categoria faccio parte anche io. 

L'ultimo che ho visto è di una ragazza inglese che parlava appunto di aver perso un tot di peso facendo attenzione alle calorie e facendo sport con un personal trainer. Nel video spiegava di come ci sono alcuni meccanismi psicologici che stanno dietro a un disastro mentre fai dieta e mi ci sono trovata pienamente. Ho fatto varie diete, sempre seguite da un medico, nel mio passato, sono andata in palestra, ho fatto movimento e in pratica conosco ciò di cui lei sta parlando. Il risultato è che i chili li ho poi ripresi, o non li ho persi proprio. 
I meccanismi psicologici che portano al disastro in dieta sono per esempio i seguenti: 
  • fare la dieta per poche settimane, due o tre, 
  • perdere qualche chilo e ricompensarsi con una pizza,
  • sentirsi bene per un complimento di qualcuno e quindi sentirsi autorizzati a mangiare un gelato, invece di pensare: "ok, sto andando bene, devo continuare così"

Ripensando alle mie passate esperienze penso di averle fatte tutte queste cagate, più volte. 
Non penso che sia solo una questione di forza di volontà, quanto di mindset tuo e di chi ti sta intorno. Tuo perchè devi diciamo "ballare al suono del tuo tamburo" e seguire gli obiettivi che ti sei prefissata. Di chi ti sta intorno perchè se qualcuno che conosco, mentre sto facendo dieta, commenta i miei progressi la posso prendere benissimo o malissimo, scoraggiarmi, gasarmi o addirittura sentirmi talmente bene che un gelato non mi farà poi così male. Se le persone che conosci sanno che stai facendo la dieta per dovere morale dovrebbero farsi i fatto loro, anzichè commentare "Quanto sei dimagrita!" la prima volta che ti vedono dopo un mese che hai iniziato la dieta. Cosa dovrebbero fare? Non ho una risposta, ma siamo una generazione talmente tanto ossessionata dal nostro aspetto, dal nostro corpo che la cosa più "giusta" pensiamo sia quella di commentare l'aspetto del poverino di turno, cose se contasse solo l'aspetto. 
Non che io sia perfetta, ma di solito se vedo che qualcuno è dimagrito non mi fiondo a fare commenti, perchè penso che sia una invasione di privacy, magari però dico che le trovo bene, o le complimento sul loro outfit. Funziona sempre e non offendi nessuno. 

In questo periodo della mia vita sto cercando una via per stare meglio con me stessa, con il mio corpo, cercare di introdurre più attività fisica, ma sto rimandando perchè le cose in campo lavorativo sembrano muoversi. Devo prendere l'abilitazione a tutti i costi e solo allora potrò dedicarmi alla mia salute fisica. So che questa sembra una scusa, che in effetti ho usato parecchio in passato. Per il momento devo ricordarmi più cose possibili su tutti gli argomenti possibili, con la maggio precisione possibile poi potrò dedicarmi a un piano di battaglia per il mio futuro fisico e psicologico. 
Per il momento va così.
Voglio però davvero evolvermi in una donna fisicamente più forte, prestante, scattante e voglio sentirmi bene. Vedremo. 

lunedì 8 febbraio 2016

#MusicMonday 11, Quest'onda mai mi affonderà

A cavallo di quest'onda,
sballotato da sponda a sponda,
inseguendo un'altra volta la grande onda che ritorna..

Una delle mie canzoni preferite inizia così. L'avete riconosciuta?
Se non l'avete riconosciuta peggio per voi. Vi siete persi un sacco di bei viaggi in macchina a cantare questa. 
Conosco tutte le parole e perdonatemi se non è un classico melodico italiano. No. 
E' Er Piotta che canta, sì quello di Super Cafone. 
La grande Onda è una canzone epica e il video è divertente senza troppe pretese. 

Mai quest'onda mai mi avvolgerà,
 gli squali non mi avranno mai, 
quest'onda mai mi avvolgerà 
scià la lallalà

Sto preparando la seconda fase dell'esame di stato, siate clementi e godetevi questo #MusicMonday senza pretese così come lo è questa canzone. 
Ho saputo martedì scorso che avevo passato la prima durissima fase e adesso mene aspettano altre due altrettanto toste. Non è la prima volta che lo do il che aumenta la mia tensione.

Sto avendo un decadimento nel sistema nervoso, presa in un delirio del: Devo sapere tutto!!!
Da mesi ormai mi balla continuamente l'occhio destro, da una settimana ho un susseguirsi di momenti psicotici, ansia, tachicardia, malumore. Dormo male. La mia gamba continua a saltellare quando studio. Avete capito in che stato sono?
Datemi tregua.

Poi col vento nelle mani, il futuro è già domani. 

giovedì 4 febbraio 2016

Noia is in the air

La noia.
Sono circondata dalla noia, sopra, sotto dentro e fuori. 

Non mi va niente, né da mangiare, né da vestire, né da comprare. Devo studiare ed è l'unica certezza, ma almeno quando non studio, non vorrei morire di noia come invece mi succede. Non ho più film da vedere la sera, né serie tv. Ho provato un po' di tutto ma nada.
So che questo è il momento giusto per creare qualcosa. Le grandi idee arrivano sempre dopo momenti di noia, ma non sono nella condizione mentale di mettermi lì davanti a un foglio bianco e disegnare o che ne so, fare collane o costruire un giardino zen, semplicemente perchè non devo perdere tempo.
Entro due settimane devo sapere tutto scibile sulla cultura generale che deve avere un architetto, da quali occhiali metteva Le Corbusier a quante rughe ha Renzo Piano e quando non sto studiando mi sento in colpa perchè in quei momenti potrei memorizzare qualcosa. 
Quindi muoio di noia o muoio di ansia. Bella vita, ma spero di finire presto.

La cosa che più mi fa annoiare è il cibo. Se sono a casa mia non ci penso più di tanto, ma vivendo con i miei in questo momento sembra essere il pensiero fisso. Lo so che è frustrazione e che dovrei fare le valigie e tornarmene nella mia casetta lontano da tutti

Cosa mi annoia del cibo vi chiederete voi. Beh tutto. Dovrei evitare cibi zuccherosi, cioccolato e balle varie, perchè anche per oltre un metabolismo da bradipo sono anche stata benedetta con un ipotiroidismo cronico che quindi allarga. Vi basti sapere che nelle vacanze di Natale babbo Natale mi regala sempre 5 chili, e quest'anno non ha fatto eccezioni. 

Mi annoia tutto, mangerei volentieri una volta al giorno, dato che non muoio di fame per rendere quell'unico pasto un grande evento. Purtroppo questa è una cosa sbagliatissima da fare se si vuole dimagrire. 
Cerco quindi idee e ricette non troppo caloriche che non siano a base di soia, che non fa bene alla tiroide, e che non contengano ingredienti troppo difficili da trovare. 
Intanto youtube mi ha intasato la pagina principale con video di prima e dopo di persone che hanno perso 30 chili, mangiando solo roba cruda, mangiano vegano o facendo una cosa che si chiama Row till 4. 
Nel dubbio Madre per sta sera ha prenotato pizza. 
Che noia.

lunedì 1 febbraio 2016

#MusicMonday 10, Balliamoci su!

Oggi per #MusicMonday si parla di remix, perchè il lunedì ci lascia sempre un po' stanchi, allora balliamoci su.
A volte un brano passa per le mani di un dj e diventa fantastico ed ecco qui una compilation dei miei remix preferiti. Ma si usa ancora la parola compilation? Fa tanto Festival Bar, vero?
Partiamo dal brano che ha "ispirato" questo Music Monday:
Raptide  Vance joy FlicFlac edit

You've got the love Florene & the Machine 

Summertime Sadness Lana Del Rey vs Cedric Gervais




One Day Asaf Avidan 

E secondo me quello più bello di tutti è questo di Wax Taylor Que sera sera

lunedì 25 gennaio 2016

#MusicMonday 9, You're too old to be so shy. Daughter.

Oggi Music Monday propone la musica di Daughter.
Trio inglese indie rock. Si capisce che mi piace l'indie rock?

La loro musica è intimista, quasi timida, ottimo sottofondo musicale per un sonnellino o per studiare, in base a cosa vogliate fare. La voce della cantante assomiglia molto a quella di Florence Welch, male non fa, diciamo. 
Scoperti quasi per caso, solo come le cose migliori nella vita, da una cover di Get Lucky dei Daft Punk, ora non ne posso fare a meno, mi lascio accompagnare dalle melodie in acustica, tranquille, rilassanti e anche un po' malinconiche. 

Le mie preferite:

Candles

Youth

Run

Still


martedì 19 gennaio 2016

Minimalismo all the way.

Il mio ultimo pensiero fisso da qualche mese a questa parte è liberarmi di un po' di "cose". Sono mesi ormai che si sta formando l'idea di fare decluttering, come vi avevo parlato precedentemente.
Ho voluto evitare però di buttarmici a capofitto, al contrario di quello che dice il mio istinto, poichè sono conscia del fatto che una volta dato via un oggetto non posso più riaverlo indietro, anche se ha un grande valore affettivo.
Quello che ho fatto in questi mesi, mentre pensavo alla possibilità, oltre che alla necessità di disfarmi di tante cose, è stato documentarmi su vari blog, guardando video su Ted Talk e TedX, per potermi fare un'idea mia e capire se la cosa faceva davvero per me. 
Mi sono imbattuta inoltre, per puro caso, in un libro di cui avevo sentito parlare da un blogger inglese, sul metodo di riordinare: "Il magico potere del riordino" di Marie Kondo. Penserete che sia palloso, lo sto leggendo e vi farò sapere. 
Quando si è cresciuto a pane e...
 "Questo teniamolo, può sempre servire".

Il risultato è che sì fa davvero per me. Voglio davvero liberarmi di un sacco di cose.
Sabato ero molto inquieta, ho un'esame che si avvicina, la mia bestia nera, non riuscivo però a studiare nulla. Alla fine ho pensato che un po' di decluttering avrebbe solo aiutato. Quando sono inquieta mi aiuta mettere in ordine, fare giardinaggio, pulire, tutto pur di non pensare. 
Camera mia è la prima tappa del mio percorso, poichè è l'unico spazio che è davvero mio mio e solo mio. Uno spazio pieno di libri, vecchi pezzi di cancelleria e tanta altra roba poichè sono stata cresciuta a pane e "Questo teniamolo, può sempre servire". Mi sono trovata di fronte a un lavoro enorme.

Scoprire che hai libri i diari ancora delle medie. 

Ho iniziato quindi con una cassettiera antica di cui ho solo a disposizione un cassetto, ma un cassetto di circa un metro quadrato. Gli altri cassetti sono pieni di vecchi ricordi di mio papà, di corredi di nonne, prozie ecc. 
Insomma quel cassetto è una sorta di "viale dei ricordi". Tiravo fuori un pezzo per volta catalogando: Questo si butta, questo lo tengo. Ho scoperto che avevo ancora i diari delle medie, tenuti in un attimo di sentimentalismo, sperando che i ricordi fossero positivi. 
Delle medie ho un ricordo molto negativo, rimaneggiarli, per togliere le graffette e tutto ciò che non fosse carta è stato più emotivo di quanto mi aspettassi. 
Quello a cui non ero preparata è proprio la carica emotiva che questi oggetti si portano dietro.

Liberarsi degli oggetti è liberarsi anche
 dei sentimenti negativi ad essi collegati 

Credits: slowyourhome.
Citazione di William Morris
I diari di medie e superiori sono finiti nella raccolta carta, sorprese dell'ovetto kinder nella plastica, ho buttato via tantissima roba. Ma sono quelle pagine di diari che più mi hanno smosso. Per decidere se davvero avevo tolto tutti i pezzi non di carta ho anche trovato lettere di amicizie ormai andate a rotoli, che mi hanno fatto molto male. Rileggerle mi ha riportato un po' di malinconia, ma è passata appena ho stracciato quei pezzi di carta che conservati troppo a lungo. Il senso di liberazione è stato fantastico. Non c'è modo che quelle amicizie rifioriscano, non ho bisogno di ricordare ogni volta certe ferite. Stessa cosa per i diari delle superiori, quaderni di quando facevo collage, pezzi di carta da regalo che avevo tenuto "perchè una così bella carta può tornare utile per fare un bigliettino". Cassette di francese, cd di letteratura italiana, latina, inglese, francese. Ciondoli mezzi rotti, pupazzetti malandati, tutto via. 

Il mio lavoro non è ancora finito, ho tenuto i miei diari segreti, di quando avevo 12 e una sorta di diario personale in cui sono descritti i primi incontri con il mio primo ragazzo, e vari altri sfoghi. Non sono ancora pronta per disfarmene. Ho intenzione di rileggerli, per cercare di capire quanto troverei ridicola la me stessa ragazzina, se la dovessi incontrare oggi. Per il poco che ho potuto leggere era abbastanza lamentosa e drammatica nel suo diario. Ho sempre pesato che mi avrebbe fatto solo bene fare un corso di recitazione, ma i miei volevano che facessi sport. 

Ecco per il momento concludo qui, perchè la mia camera non è ancora finita, e ci sono ancora un sacco di cose di cui mi devo liberare. 

Se anche voi volete liberarvi di vecchi ricordi che prendono solo polvere fatemi sapere come va ! ;)

domenica 17 gennaio 2016

#MusicMonday 8, Dog day are over


happiness hit her like a bullet in the head



Dog Days are over


Questo per me è il primo #MusicMonday del 2016, condivido con voi un augurio di rinascita in questo nuovo anno, anche se sappiano che le cose non cambieranno granchè a meno che non ci mettiamo di impegno.


Il mio 2015

Questo 2015, non per lamentarmi, ma in breve tra genitori che stanno in ospedale, lavoro inesistente, genitori che comprano e poi cadono da moto giganti, diventano sempre più smemorati... e sembra che la fine di questo tunnel non si veda ancora, posso tranquillamente affermare che è stato un anno di merda.
Quello che però vorrei fare in questo post è segnare quali sono le cose preferite di quest' anno passato, ora che è passato qualche giorno dalla sua conclusione, nella speranza che nel 2016 ce ne siano ancora di più  e più  importanti.

La prima cosa preferita del 2015 è  il tempo che ho passato  con i miei cani che per i motivi di cui ho parlato sopra, che hanno richiesto la mia presenza a casa, è stato  molto di più  rispetto agli anni scorsi. 
Mi amano incondizionatamente e le uniche cose che chiedono sono un po' di coccole e che ci si occupi di loro, il che a dire la verità è un gran piacere. 
Altro preferito è stata una scoperta sensazionale per me, dell'acqua calda direte voi. Lo zenzero. Ho iniziato  a comprarlo candito perché mi piaceva il contrasto tra il dolce e il piccante, poi ne ho scoperto le mille proprietà ed ho ampliato l'acquisto a quello fresco e alle tisane. Oltre a far bene, sono entrata a mia insaputa in una piccola cerchia di estimatori e non sapete al supermercato quanti sguardi di approvazione ottengo, se non addirittura entusiastiche conversazioni,  dalle vecchiette in coda, anche loro fan di questa  portentosa radice. Sono old inside, lo so. 

Una cosa che quest' anno ho adorato è andare in piscina d'estate. Erano anni che non lo facevo perché non mi piace stare in costume. Quest'anno però sarebbe stato impossibile sopravvivere al caldo senza stare in ammollo in piscina.  I momenti di relax che ho provato in acqua secondo me sono stati i migliori di tutto l'anno. Fanculo la ciccia, me ne vado in piscina. 
Sempre di relax per me si tratta ma una cosa che ho adorato fare in questi mesi è  stato una routine di skincare la sera. Lavarsi la faccia, usare il tonico, la crema, o fare la maschera o i massaggi alla faccia son stati attimi rilassanti che continuerò a fare anche nel 2016. Un momento solo per me e per il mio benessere.

Ora parliamo di cose preferite.
Premetto che nessuno mi ha chiesto di parlare di queste cose, me le sono comprate da sola con i miei soldi e la menzione di questi prodotti in questo post non ha funzione pubblicitaria degli stessi.

Il primo prodotto da menzionare è un'applicazione. Blogger. Avere Blogger sul telefono si è  rivelato praticissimo per scrivere  appunti o post interi mentre sono senza PC, nel letto, sul treno ecc. 

Il mio amore per i colori da qualche anno a questa parte si è spostato dalla cancelleria al make up e anche se non mi trucco spesso mi piace avere prodotti con  cui sperimentare. 
credit londonbeautyqueen
Sleek blush trio palette in Lace. Bellissimo packaging, bellissimo colore di blush, pieno e scrivente.
Kiko Matte Muse Lipstick dell'edizione limitata Midnight Siren in Luxury Sangria.
Ora passiamo ai libri: L'allieva di Alessia Gazzola, che lì per lì mi sembrava un titolo di un libro sadomaso, invece si tratta di un giallo con protagonista una specializzando in medicina legale. Molto coinvolgente e piacevole da leggere.
Altro giallo che ho letto con grande piacere è stato Tutto il villaggio lo saprà di Fabio Girelli. Un libro ambientato a Torino e al museo egizio, edito nel 2011. 
Infine il caso editoriale di quest'anno passato L'intestino felice di Giulia Enders edito da Sonzogno.
Questo libro lo avevo totalmente comprato a caso, sbagliando a leggere il titolo. Avevo letto Istinto, comunque, non so se è stato l'istinto appunto a farmelo comprare, ma ha rischiarato molti dubbi sulla mia situazione di salute attuale, mi ha fatto capire molto di più un organo che per la medicina è ancora fonte di scoperte importanti. Grazie a questo libro sono riuscita a capire perchè quando ho periodi no con il mio intestino mi senta anche così miserabile di umore, ho scoperto l'importante funzione dei batteri e un sacco di altre cose. Altamente consigliato.
credit rivoluzionegreen
Infine i miei canali preferiti di Youtube sono stati tre. Non che non ne abbia seguiti molti di più, ma questi sono quelli che ho amato di più. Lily Pebbles, ViviannadoesMakeup e The Sorry Girls


domenica 3 gennaio 2016

Quality over quantity. Un 2016 su misura

Da un po' di tempo a questa parte sto flirtando con il minimalismo.

È vero che fa parte della descrizione del blog ma relativo ai sentimenti, disciplina in cui mi reputo una minimalista esperta. Ho deciso infatti molto tempo fa, che non proprio tutti erano degni meritevoli del mio tempo, dei miei sentimenti e delle mie lacrime. Ciò spiega come io abbia ad oggi poche amicizie, ma molti meno drammi. Rimango comunque single, oggi come allora.



Nella vita di tutti i giorni, nelle cose materiali è tutto un altro discorso.
Siamo circondati da pubblicità in tele o nelle riviste, sui social, prima di un video su youtube e a volte l'irrefrenabile impulso di possedere qualcosa fa si che quella scodella con i disegnini di gattini stilizzati messa in una vetrina da Tiger sia il pezzo mancante per dare armonia al nostro arredamento casalingo. 
Non pensate sia una critica, io sono parte integrante di questo gruppo di compratori compulsivi. Essendo un fiasco nell'acquisto di vestiti, perché spesso amoreggio con carboidrati e cioccolato, ho avuto vari momenti nella vita dove compravo accessori. Scarpe, finché sono arrivata ad avere 21 paia di ballerine e un solo paio di tacchi, dato che non li metto mai, poi è stato il momento delle borse, poi dei gioielli, rigorosamente di bigiotteria. 
Madre ci ha inculcato dalla nascita: "Quantity over quality" così lei non doveva fare lavatrici e stirare in rapida sequenza.

Oggi le cose sono cambiate. Non ho più una quantità immane di vestiti, nuovi o dismessi dai miei numerosi cugini. 
Nell'ultimo anno, direi, il mio approccio al comprare è cambiato, ora prima di comprare qualcosa ci penso due volte. Non dico che l'acquisto di un oggetto sia per forza da condannare, ma a volte tutti dovrebbero pensare davvero a quello che fanno con il loro tempo e con i loro soldi e chiedersi semplicemente: Vale davvero il mio tempo? / I miei soldi?

Io e mia sorella anni fa, quando appena patentata la portavo in giro per negozi, cercavamo di contenere i nostri acquisti per questioni economiche chiedendoci: Questa... camicetta gialla con i pois verdi/ il cappotto rosso/ le ballerine nere con un cuore argentato/ il porta cellulare a forma di renna ecc... mi serve davvero? La risposta il più delle volte era: No. Allora la domanda successiva era: Lo voglio davvero? e quella dopo: Cosa potrei fare con la somma che sto per spendere? Io di solito misuravo in quante serate al cinema avrei potuto avere.

Oggi invece il mio guardaroba è molto ridotto, sia perché faccio parte del team pastasciutta, sia perché c'è crisi nel mio portafoglio, e sia perché sto risparmiando per comprarmi un computer da almeno due anni e nella mia carta di credito non ci son mai più di 300 euro, il che è snervate. 
Quello di cui vorrei alleggerirmi sono gli oggetti, evitare la fine di "Sepolti in casa" e sempre e comunque risparmiare. 


La prima cosa da fare nella mia vita è liberarmi di quello che non mi serve davvero, cose che mi hanno regalato, cose che hanno molti anni, sono rotte, son state riparate ma non bene. Finiti gli oggetti potrebbe essere la volta di ripensare il mio guardaroba e finalmente iniziare l'avventura del capsule wardrobe
Se non sapete cos'è vi riassumo brevemente.
Si devono scegliere un numero limitato di vestiti, un numero che vogliamo e che pensiamo si adatti al nostro stile di vita. Di solito sono 33, adatti alla stagione corrente, esclusi pigiami, intimo, sportswear e gioielli, pensare in anticipo gli abbinamenti e una volta completato il guardaroba mettere via i vestiti che avanzano, se non sono di stagione, o donarli, regalarli, venderli o buttarli se in cattivo stato. In tre mesi non si deve comprare niente. Secondo me è un buon modo per sfruttare al massimo i propri acquisti, spendere meno e fare acquisti più oculati per la stagione successiva. 
Io trovo sia un processo affascinante di semplificazione della vita, che rende più facile anche scegliere cosa mettere al mattino, facendo perdere meno tempo. 

Se vi interessa il concetto potete prendere ispirazione qui:
Ci sono un sacco di video, se siete pigri ve ne metto due:
TED-x 

Viviannadoesmakeup 

Oppure interi blog

Sul vivere light o se preferite sullo stile di vita minimalista:
Minimoblog  blog italiano scoperto leggendo Diario di una snob.

Questo forse è il principale e unico proposito per il nuovo anno. Ridurre, ridurre ridurre.